La Comunicazione non verbale: rendere “magiche” le parole

Ogni atto comunicativo è prima di tutto non verbale, pertanto è impossibile evitare di influenzare o essere influenzati, così come è inevitabile suggestionare o essere suggestionati. Ne consegue che la conoscenza e le acquisizione di tecniche comunicative non verbali dimostratesi in grado di influenzare le azioni e le credenze sia proprie che degli altri, in quanto in grado di amplificare o dirottare le percezioni dell’individuo, rappresenti una fondamentale competenza per chiunque voglia migliorare sé stesso, gli altri o il mondo. Che io sia un professionista, un politico, un manager, un insegnate, un ricercatore, la capacità di utilizzare competenze comunicative in grado di suggestionare e suggestionarmi, diventa strumento fondamentale per incrementare l’efficacia del mio operato e di coloro che mi stanno intorno.

Le idee non sono di nessuno, sono di chi le esprime meglio.

(Emilio Cecchi)

La tecnica del “dialogo strategico” e quella del “rendere magiche le parole”, rappresentano una vera e propria punta di diamante della comunicazione strategica. La prima è una raffinata struttura per rendere un singolo colloquio un vero e proprio processo di cambiamento strategicoLa seconda concerne l’uso del linguaggio non verbale e paraverbale, per rendere la comunicazione verbale più suggestiva ed influente. Saper utilizzare il linguaggio verbale e non, unito a procedure di problem solving per ottenere cambiamenti nelle percezioni e nelle azioni dei nostri interlocutori o di noi stessi, in altri termini è come saper rendere “magiche le parole”.